giovedì 7 novembre 2019

Il protagonista nascosto


I libri e i film vanno interpretati come Freud interpretava i sogni, andando oltre il loro contenuto manifesto, cioè quello che raccontano, per arrivare al loro contenuto latente cioè a quello che realmente significano. Quali desideri rappresentano, quali paure esorcizzano?
Dopo la seconda guerra mondiale le tre più grandi narrazioni globali sono state Star WarsIl Signore degli Anelli e Harry Potter. 
Tutte e tre narrano la resistenza contro il leader del male assoluto. Voldermort, L'imperatore Palpatine e Sauron sono le maschere sotto cui si cela un unico personaggio: Adolf Hitler.

Voldelmort, Palpatine, Sauron, Hitler

Sauron è il male  che ritorna e contro cui uomini, elfi, nani e Hobbit (mezziuomini) devono fare fronte comune per combatterlo. Frodo è un Halfling (mezzouomo)  e questo ricorda il termine untermenschen, la definizione usata dai nazisti per indicare i popoli inferiori.
John Ronald Reuel Tolkien, l'autore del Signore degli Anelli, pubblicato nel 1954-55, combattè nella prima guerra mondiale e i suoi figli combatterono nella seconda guerra mondiale.
Voldermort della saga di Harry Potter è un leader razzista che predica la superiorità dei maghi sui babbani e i mezzo sangue, come Hitler proclamava la superiorità degli ariani sui non ariani.
Lucas il creatore di Star Warscon la sua saga  ha eretto un monumento al ruolo degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale.

Rowling, Tolkien, Lucas

Le forze del male non sono altro che una riproposizione delle armate nazifasciste che sembravano essere sul punto di conquistare il mondo.


Le forze del bene rappresentano la variegata alleanza antifascista.


Marco Bonafede

Proprietà letteraria riservata
Le immagini sono solo esplicative del testo
Progetto Black War

Per approfondire su Wikipedia:
Star Wars
Il Signore degli Anelli - libro
Il Signore degli Anelli - trilogia cinematografica
Harry Potter

venerdì 2 agosto 2019

Il segreto di Montalbano


Camilleri e i due commissari

In "Esercizi di Memoria" Andrea Camilleri rivela di essersi ispirato, per il  personaggio del commissario Montalbano, a un cugino del padre, il commissario di Polizia Carmelo Camilleri.
Camilleri è stato un grande scrittore e può permettersi di rivelare i suoi segreti letterari, come Robert Luis Stevenson rivelò di essersi ispirato a un suo amico per il personaggio di Long John Silver.
Camilleri narra anche la storia di questo zio, costretto alle dimissioni dalla Polizia e successivamente condannato al confino perché aiutò  dei militanti comunisti a sottrarsi alla falsa accusa di terrorismo. Nel 1928 una bomba esplose alla VIII Fiera Campionaria di Milano uccidendo 18 persone e ferendone centinaia, poco prima dell'arrivo del re per l'inaugurazione.
Molto probabilmente la vera matrice della strage fu fascista e fu un tentativo di intimidire re Vittorio Emanuele III spingendolo a un maggiore collaborazione col regime.
Non sapevo di questa strage e mi sono procurato un libro che ne parla: Attentato alla fiera di Carlo Giacchin.


In questo libro ho trovato riferimenti alla rivista Ordine Pubblico che si occupò della vicenda nel 1953 e a Polizia in azione, un libro scritto da Carmelo Camilleri, dove narra le sue esperienze di commissario.  Come per il libro precedente è stato facilissimo trovarlo su ebay.


A parte alcune considerazioni che riflettono problematiche e pregiudizi dell'epoca, per esempio sugli omosessuali, il libro è di facile lettura e avvincente ed è ovvio che Andrea Camilleri lo conosceva. Il capitolo relativo all'attentato della Fiera non fornisce molti particolari sul ruolo del commissario Camilleri,  ma attingendo da varie fonti emerge un intreccio romanzesco.
Uno degli accusati dell'attentato alla Fiera fu Marcello Tranquilli, fratello di Secondo Tranquilli, un importante dirigente comunista che molti anni dopo, con lo pseudonimo di Ignazio Silone, divenne uno dei più importanti scrittori italiani.

Marcello e Secondo Tranquilli

Camilleri procurò ai familiari degli accusati le prove della loro innocenza che furono utilizzate in una campagna di stampa internazionale per smontare le false accuse e salvarli dalla pena di morte. Il ruolo di Camilleri fu scoperto e venne condannato al confino come antifascista.

foto segnaletica di Carmelo Camilleri

Andrea Camilleri non poteva scrivere direttamente dello zio, se non trasfigurandolo in un personaggio letterario, il commissario Montalbano. E' tipico della mentalità siciliana che siano gli zii a diventare dei modelli, e non i padri, troppo ingombranti psicologicamente.
La storia familiare di Camilleri lo ha messo in contatto con due grandi scrittori del secolo passato, il fascista Pirandello, amico della nonna, e l'antifascista Silone. Credo che Camilleri sia stato fortemente influenzato da entrambi.

Pirandello, Camilleri, Silone

Andrea Camilleri parla dello zio Carmelo in una delle sue ultime interviste, pubblicata sul Venerdì di Repubblica del 7 giugno 2019, poco prima della morte avvenuta il 17 luglio.
Mi è sembrato come se volesse saldare un debito di riconoscenza e lasciare un suggerimento.
L'indagine sulla prima strage di stato fascista della storia italiana, è memorabile.  Il commissario Camilleri è un personaggio a tutto tondo, che collaborò col prefetto Mori, si occupò di garantire la sicurezza personale di Mussolini, fu fascista e antifascista, inquisitore e perseguitato: andrebbe raccontato, con un romanzo o con una serie televisiva.
L'ultimo romanzo del commissario Montalbano è pronto da tempo per essere pubblicato dopo la morte dell'autore. Andrea Camilleri ha anticipato che Montalbano non morirà, ma sarà impossibile continuare con le sue inchieste.
Il segreto di Montalbano non è il fatto di essere un personaggio ispirato ad una persona reale, cosa che ha dichiarato l'autore stesso; il segreto di Montalbano è che può rivivere nelle inchieste del commissario Carmelo Camilleri.
Già me lo vedo dire: "Camilleri sono!" 

Marco Bonafede
proprietà letteraria riservata



domenica 6 gennaio 2019

Elena Ferrante non esiste


Se non avete letto i quattro libri della serie "L'amica geniale" ( i romanzi italiani più belli degli ultimi anni) non leggete questo articolo, non vorrei rovinarvi la lettura con qualche anticipazione.  

Ho appena visto la prima stagione della serie televisiva "L'amica geniale" , tratto dall'omonimo romanzo di Elena Ferrante, il primo dei quattro romanzi che compongono la serie. Li avevo letti qualche anno fa.
Elena Ferrante è uno pseudonimo, nessuno sa chi sia. O meglio, lo sanno tutti, è il segreto di Pulcinella.
Spulciando nei bilanci della casa editrice e/o si è scoperto che importanti somme sono state pagate alla traduttrice Anita Raja, compagna dello scrittore Domenico Starnone, somme corrispondenti ai diritti d'autore della serie di romanzi.
Segui i soldi e risolvi il giallo: la Raja è la vera autrice.
Uno studio, presentato all'Università di Padova, sugli elementi lessicali ricorrenti dimostrerebbe che Elena Ferrante è in realtà Domenico Starnone stesso. Analizzando al computer i  romanzi della serie e comparandoli ad altri testi di Starnone si giunge alla conclusione che si tratta di opere scritte dalla stessa persona, perché ricorrono frasi ed espressioni identiche.
Non è stata fatta una comparazione coi testi della Raja che ha pubblicato solo saggi e traduzioni, ma è stata sottolineata dalla professoressa Rebecca R. Falkoff, docente di italianistica alla New York University, la somiglianza della trama de L'amica geniale con quella di uno dei romanzi della Wolf tradotti dalla Raja:  Riflessioni su Christa T. 
Quasi tutti i ricercatori pensano che Starnone e Raja abbiano collaborato, attribuendo all'uno o all'altra il ruolo di autore o di editor.


Della questione non mi importava molto, ma una cosa mi aveva colpito:  non riuscivo a immaginare nelle rare scene erotiche dei romanzi un'impostazione maschile o femminile. O forse i miei pregiudizi su come di sesso scrivono gli uomini e scrivono le donne non sono stati in grado di farmi avere l'idea se l'autore del romanzo fosse un uomo o una donna.
Mi è capitato di chiacchierare della serie televisiva con un amico che non ha letto "L'amica geniale" ma ha letto Starnone e mi ha consigliato il romanzo Via Gemito.


Ho letto su amazon la sinossi del romanzo:
"Via Gemito è la storia di un uomo che se non avesse avuto una famiglia sarebbe diventato un grande pittore, questa almeno sarà la convinzione di tutta la sua vita."
E' più o meno quello che dice nella penultima puntata della serie televisiva il padre di Lila, attribuendo alla pigrizia e alle mani deboli della moglie il suo insuccesso come calzolaio.
D'altro canto con una superficiale ricerca su internet ho trovato che la Raja ha tradotto Christa Wolf , una scrittrice tedesco orientale. Ho letto su Amazon un po' delle trame dei romanzi della Wolf e ce ne è abbastanza per trovare delle connessioni col personaggio di Lenù. I temi dominanti sono le figure femminili, l'adolescenza, i racconti corali e ricorre la figura della scrittrice. 
Mi ha convinto soprattutto quella che mi è sembrata la trovata più infelice e assurda dell'amica geniale, la scomparsa della figlia di Lila nel quarto volume: sembra un omaggio alla figura di Medea (che ammazza i figli) personaggio mitologico rivisitato dalla Wolf nel libro tradotto dalla Raja.
A questo punto mi è venuta l'idea di pensare alla serie dal punto di vista della trama: quale romanzo può avere influenzato L'amica geniale?
Un romanzo molto lungo con due protagonisti che si rincorrono per tutta la storia, mettendo il lettore nell'attesa che si incontrino. Una persona di successo e una geniale ma diversa.
Ma è la trilogia di Millennium, di Larsson! Avevo trovato strepitosa e l'idea di una serie di romanzi con due protagonisti che si separano nel corso della storia e poi tornano ad incontrarsi.
Lenù la scrittrice è Mikael Blomkvist, mentre Lila è  Lisbeth Salander. Non a caso Lila imparerà anche  a programmare (particolare un poco forzato nella trama) come Lisbeth che è una hacker.
   

A loro volta Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander sono la riproposizione di due personaggi della letteratura dell'infanzia di Astrid Lindgren (Kalle Blomkvist e Pippi calzelunghe).



Possiamo quindi stabilire la genealogia di Lila: figlia di Lisbeth Salander, nipote di Pippi calzelunghe e discendente di Medea.


La genesi de L'amica geniale io la immagino così: Starnone e Raja, si chiedono le ragioni del successo della trilogia Millennium, comprendono i meccanismi e decidono di scrivere insieme un Millennium napoletano, mettendoci ognuno del suo. Alla gente piacciono le storie lunghe e quindi meglio scrivere in due. Naturale allora inventarsi la Elena Ferrante, che appunto non è una scrittrice ma due scrittori.

Marco Bonafede
proprietà letteraria riservata

venerdì 4 gennaio 2019

Mary Poppins e It


Ho visto al cinema Il ritorno di Mary Poppins ( 2018 diretto da Rob Marshall ) e ho scoperto dei riferimenti al film It del 1990 diretto da Tommy Lee Wallace. 
La trama del sequel,  ambientato nella Londra degli anni venti del secolo scorso, è che  Mary Poppins ritorna quando i due bambini del film originale sono diventati adulti e Michael, la cui moglie è morta, ha tre bambini. 
Il bambino più piccolo si chiama Georgie, e guarda caso assomiglia molto al bambino vittima di It.



In una delle scene iniziali c'è un fotogramma che ricorda Pennywise, il clown di It, e la seguenza del bambino che rischia di essere trascinato via dall'aquilone è francamente inquietante.
Il regista del film in una scena successiva confessa candidamente che il Georgie è proprio quello di It: mentre Michael  fruga in soffitta si vede un disegno che rappresenta un bambino con un impermeabile giallo-arancione che gioca con una barchetta, proprio come il Georgie di It.
 

Nel sequel ricorre il tema dei palloncini, presente pure in It.


L'idea deel volo finale attaccati ai palloncini, sembra ispirata al volo sulle scope in Miracolo a Milano, un film Italiano del 1951 diretto a Vittorio De Sica e tratto da un romanzo di Cesare Zavattini.




Lo stesso film Mary Poppins del 1964  secondo me deve molto a Miracolo a Milano, anche per la critica sociale ai padroni o ai banchieri, critica  che è completamente sparita nel sequel. 



David Magee, lo sceneggiatore del Il ritorno di Mary Poppins, sembra si sia limitato a mischiare Mary Poppins con It e a resuscitare Georgie. L'horror è diventato zucchero filato.


It è il più famoso dei mostri americani, la ferocia dietro i palloncini della festa.



Stephen King meriterebbe il Nobel per la letteratura solo per averlo inventato.

Marco Bonafede
Proprietà  letteraria riservata

giovedì 3 gennaio 2019

Harry Potter e It


A casa mia Harry Potter non è solo una serie di romanzi, è un culto. Mia moglie e mia figlia hanno visto parecchie volte i film tratti della serie e hanno letto i libri.
Guardando il film It del 1990 si sono accorte del fatto che la Rowling, che ha pubblicato il primo dei romanzi di Harry Potter nel  1997, si è ispirata a It almeno per due particolari della sua storia. 


Il primo è il molliccio, il mostro che da forma alle paure delle persone: è quello che fa anche Pennywise, il mostro di It
Il secondo sono le fotografie animate, presenti  in due scene del film It.
Comparare i film evidenzia meglio gli elementi simili nei romanzi. Nella scena delle esercitazioni all'incantesimo Ridikulus (nel film Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban) ci sono  due elementi riconducibili a Pennywise: il ragno e il clown. 


Nella sua forma reale il clown Pennywise è simile a un ragno. 


Oltre ai singoli particolari c'è una connessione profonda tra la saga di Harry Potter e It: in entrambi i casi viene raccontata la lotta di un gruppo di adolescenti contro il male.

Marco Bonafede
proprietà letteraria riservata

mercoledì 26 dicembre 2018

Uno studio in rosso e La scomparsa di Patò


Ho ritrovato tra i miei libri un'edizione particolare di "Uno studio in rosso" il primo dei romanzi di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle. Il libro è stato pubblicato in Italia nel 1986 da Arnoldo Mondadori Editore, ed è una creazione di Malcom Couch, adattata per in Italiano dalla Redazione del Giallo Mondadori ( edizione originale 1983 Webb e Bower Publishers Limited ).
Il libro è una specie di dossier costruito con articoli di giornale, lettere, documenti, fotografie e persino oggetti che ricostruisce la trama del romanzo.


Immagino che una copia esista nella libreria personale di Andrea Camilleri, che nel 2000 ha pubblicato con  Arnoldo Mondadori Editore il romanzo "La scomparsa di Patò", un giallo costruito attraverso articoli di giornale, lettere, relazioni, rapporti di polizia. 
Probabilmente l'idea di Couch è stata riutilizzata da Camilleri, ma ciò non toglie nulla a "La scomparsa di Patò" che è uno dei suoi romanzi più belli.

Marco Bonafede
proprietà letteraria riservata 



mercoledì 8 giugno 2016

Scrittori contro Trump - Operazione Fenice


Migliaia di scrittori americani, tra cui Stephen King, hanno pubblicato un appello contro Donald Trump, candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d'America. Nell'appello si legge: 

"L’ascesa di un candidato politico, che si rivolge deliberatamente agli elementi più vili e più violenti della società, che incoraggia l’aggressività tra i suoi seguaci, che grida contro gli avversari, che intimidisce i dissidenti e denigra le donne e le minoranze, richiede una risposta forte e imminente da parte nostra."

"Come scrittori siamo particolarmente consapevoli dei molti modi in cui si può abusare del linguaggio nel nome del potere e riteniamo che ogni democrazia degna di questo nome debba essere fondata sul pluralismo."

"Per tutte queste ragioni, noi, i sottoscrittori, ci opponiamo per una questione di coscienza, inequivocabilmente, alla candidatura di Donald J. Trump alla presidenza degli Stati Uniti"

La candidatura di Trump all'inizio mi ha fatto ridere: che anche gli americani avessero il loro Berlusconi mi consolava dei 20 anni sprecati dall'Italia dietro al miliardario venditore di patacche. Ma poi ho pensato che i danni fatti da Berlusconi, Donald Trump può farli moltiplicati per cento e su scala planetaria.

Noi italiani per anni abbiamo assistito al dominio di Berlusconi; qualsiasi cosa dicesse, niente  turbava il suo consenso popolare, anzi sembrava rafforzarlo.
Trump sembra godere di una condizione simile. Trump non si fa problemi ad insultare gli avversari, come non ha avuto problemi a sollevare dubbi sul padre di Cruz, suo concorrente nelle primarie repubblicane,  diffondendo una foto che lo vedrebbe insieme a Lee Harvey Oswald, l'assassino di Kennedy.
L'idea di collegare le elezioni americane a un complotto era tuttavia interessante. Per questo ho deciso di scrivere Operazione Fenice: il più grande complotto nazista.

la copertina
                                                            

Bozzetto di copertina
 ispirata a quella del romanzo
 "Er ist wieder da" di Timur Vernes.

Meno di tre mesi dopo aver scritto la prima parola, il romanzo è già su Amazon in italiano ed  è quasi tradotto in inglese. La forza del self publishing è riuscire a portare al pubblico a livello mondiale una storia in un decimo del tempo che serve alle case editrici per decidere se sono interessate a pubblicarla in un singolo paese. 
Il mio romanzo è tra quelli che parlano del ritorno del pericolo nazista e di realtà alternative  in cui il nazismo ha vinto la seconda guerra mondiale, oppure in cui i nazisti sono andati al potere negli Stati Uniti:

Sinclair Lewis: "It can't happen here" (1935) - Qui non è possibile

Philiph Dick: "The man in the high castle" (1963) - La svastica sul sole

Robert Harris: "Fatherland" (1992)

Piliph Roth: "The plot against america" (2005) - Il complotto contro l'america

Timur Vermes:  "Er ist wieder da" (2012) - "Look who's back" - Lui è tornato 


Su internet ho trovato circa una ventina di romanzi dal titolo "Operazione Fenice" il che significa che ne esisteranno un centinaio; per questo ho messo il sottotitolo "la più grande congiura nazista". Dopo aver pubblicato il romanzo  ho trovato su internet questa immagine,  che si riferisce a una videocassetta VHS in vendita su ebay.


Sembra Trump di spalle col suo ciuffo biondo. Invece è la cover dell'edizione italiana del film per la tv del 1990 Hitler's Daughter, tratto dall'omonimo romanzo (non tradotto in italiano) di Timothy B. Benford, un autore poco conosciuto. Il DVD del film si trova su Amazon in inglese, il romanzo in inglese e polacco. 

 

La storia parla della figlia di Adolf Hitler che vuole conquistare la Casa Bianca.
Ci riuscirà? Non lo so, ma ho comprato la videocassetta e appena mi arriva la vedrò, sempre che riesca a trovare un lettore di VHS. Non penso che riuscirò a leggere il romanzo, il mio inglese non è abbastanza buono per la narrativa.
Il romanzo di Benford e il film hanno molto in comune col mio "Operazione Fenice".  Succede che più o meno la stessa storia sia raccontata da autori diversi. Certe storie "fluttuano" nell'immaginario, aspettando di essere narrate.


Mentre scrivevo il mio "Operazione Fenice" ho letto un fumetto francese pubblicato in Italia dalla Editoriale Cosmo: la serie U-boot di Jan-Yves Delitte. Anche in questa storia si parla dell'Operazione Fenice e di nazisti fuggiti in America, un mito del nostro tempo e la rappresentazione delle nostre paure.

- su Twitter cercate questo hastag: #WritersOnTrump
- il romanzo in italiano su Amazon: Operazione Fenice
- la Photostory
- il post da cui è nata l'idea del romanzo: L'Amerika di Trump
- Hitlerson - English Preview
- il romanzo in inglese su Amazon: Hitlerson

Marco Bonafede
proprietà letteraria riservata