La Psichiatria dell'Ospedale di Cefalù rischia di chiudere.

Più che di un rischio si tratta di una possibilità molto concreta. Infatti il numero dei medici psichiatri che lavorano nel Modulo Dipartimentale 7 di Cefalù e Madonie è molto diminuito per pensionamenti e trasferimenti. Tra pochi mesi, coi prossimi pensionamenti, saranno in organico 1 medico per tutti gli ambulatori e 3 medici per il reparto ospedaliero, mentre la pianta organica ne prevede 13. L'ipotesi ventilata è quella di chiudere il Reparto Ospedaliero e spostare i medici negli ambulatori, ma non si è affrontato ancora il problema dei 18 infermieri, di cui un facente funzione caposala, e dei 5 operatori socio sanitari del reparto ospedaliero.

L'ASP6 negherà questa ipotesi, ma essa si basa sui numeri. 

Il Dipartimento di Salute Mentale numero 7 si occupa di parecchi comuni: Cefalù, Castelbuono, Campofelice di Roccella, Lascari, Pollina, Isnello, San Mauro Castelverde, Gangi,  Petralia Sottana, Petralia Soprana, Collesano, Geraci Siculo,  Polizzi Generosa,  Castellana Sicula, Alimena, Scillato, Blufi, Gratteri, Bompietro. 

Da moltissimi anni la Psichiatria della nostra zona è stata trattata come una sorta di diocesi povera, dove il direttore del Modulo - il primario, per intenderci - veniva se andava bene una volta alla settimana come un vescovo in visita pastorale. Queste direzioni "a distanza" negli ultimi anni hanno portato alla quasi completa assenza del primari a Cefalù e a rapporti fiduciari solo con medici che accettavano di svolgerne le veci.

Il trucco è stato quello di assegnare incarichi primariali ad interim a Palermo, consentendo a chi avrebbe dovuto svolgere la propria attività prevalente a Cefalù un notevole risparmio di tempo e costi di percorrenza. Quando non c'è stato più un primario a Cefalù nessuno dei primari di Palermo ha fatto il primario ad interim anche a Cefalù. 

La dedizione al lavoro è molto condizionata dal contachilometri.

Di tutto questo la Direzione dell'ASP6 è stata informata ufficialmente, ma ha preferito non rispondere. Il disagio dei medici di Cefalù e Madonie dura da anni e l'ASP6 non può dire di non sapere.  

La Psichiatria dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo ha avuto sempre un'impronta "Palermo-centrica". Negli ultimi anni, data la carenza di personale sanitario, per i medici trovare lavoro è diventato facilissimo, quindi il clientelismo si concentrato sui trasferimenti.  

Siccome la sede richiesta è quasi sempre Palermo, gli ambulatori e egli ospedali periferici si sono impoveriti. Alcuni mesi fa un medico psichiatra ha vinto il concorso a Cefalù ma, pur essendo il Dipartimento di Salute Mentale in carenza drammatica di personale, a Cefalù non ci ha messo neanche piede, e ha avuto subito un caldo posticino a Palermo. 

Trenta anni fa al Centro di salute Mentale di Cefalù c'erano 4 psicologi, adesso ce ne è uno dopo da venti anni di mancanza di questa figura professionale. Come sono diminuti gli assitenti sociali.

Il Dipartimento di Salute Mentale di Cefalù e Madonie sta facendo la fine dell'asino che "A quannu a quannu ci 'nzignai a nun manciari mi muriu."

Si esaurirà per consunzione. Che sapranno fare i sindaci delle Madonie, che sono pure i responsabili della sanità nei loro territori? 

Sapranno invertire questa tendenza? Sapranno farsi valere? Sapranno far valere i dirtitti dei loro cittadini a cure ambulatoriali e ospedaliere? Oppure sapranno solo mettersi le mani nei capelli quando dovrà essere eseguito un Trattamento Sanitario Obbligatorio in condizioni di difficoltà?

I sindaci sapranno mettersi contro il sistema clientelare che ha provocato questo stato di cose?

Marzo 2024
Marco Bonafede
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2 commenti:

  1. Marco sei stato puntuale, pertinente e sincero come tanti meglio troppi degli ambienti “Alti” non sanno fare. Hanno ridotto la Sanità a brandelli, e noi medici a cani in gabbia, pronti a sbranarci per non soffrire ed avere la meglio sugli altri. Nessuno è interessato al bene del paziente, spesso dimenticando, che tutti abbiamo bisogno di una buona sanità, e quando qualcuno dei piani “Alti” ha bisogno, utilizza percorsi differenti non aperti al semplice cittadino.

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  2. Spero invertano la rotta, sarebbe un disastro se chiudessero il reparto

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