<omissis>
18/11/2021 13:18
A: d33cefalu
La sig. <omissis> del Distretto 33 di Cefalù - ASP Palermo
<omissis>
Il sottoscritto Marco Bonafede, nato
a Cefalù il 23/01/59, dirigente medico preso l'SPDC di Cefalù, in atto in
procinto di interrompere il rapporto di lavoro con l'ASP per pensionamento,
richiede provvedimenti disciplinari nei confronti del sig., <omissis>
a cui è stata affidata la pratica di
pensionamento.
Le motivazioni sono le seguenti:
- Da parecchi mesi ( vedi lettera protocollo
6536 del 20/07/21 ) sono state segnalate evidenti incongruenze nella posizione
contributiva, con ammanchi di varie migliaia di euro.
Il sig. <omissis>
si è prima rifiutato di correggerle e poi ha
asserito a luglio verbalmente di avere già corretto i dati. Alla data odierna
tale correzione non è stata fatta nonostante anche poche settimane fa siano
state fornite al sig. Belbruno indicazioni precise sugli errori nei dati e
sulle modalità idonee a correggerli, grazie all'amichevole consulenza di operatori
dell'ASP di Palermo.
- Il sig <omissis>
ha assunto un atteggiamento
arrogante e provocatorio rifiutando anche di indossare le mascherine durante i
colloqui.
Il sottoscritto non considera
affidabile, per la sua incuria, il sig. <omissis>
nell'elaborazione della determinazione
della pensione e chiede che la pratica si affidata ad altro operatore di
altro distretto o di altra provincia. Sospetto anche da parte del sig. <omissis> un malanimo nei miei confronti, per me inspiegabile. Da parte
del sottoscritto i rapporti sono stati sempre improntati alla cortesia.
Il sottoscritto ritiene un proprio
diritto la corretta comunicazione all'INPS della contribuzione ai fini
pensionistici. E' evidente che ogni eventale danno economico per errata comunicazione
della contribuzione sarà oggetto di contenzioso e dovrà essere risarcito
dall'ASP di Palermo e dai dirigenti preposti al corretto funzionamento degli
uffici amministrativi.
Cefalù
18/11/21
Cordiali saluti
Dr. Marco Bonafede
direzione.provinciale.palermo@postacert.inps.gov.it
14/07 12:55
A: me
Gentile Dr. Bonafede,
in merito al servizio militare da lei prestato dal 23/04/86 al 8/4/1987, esso è
disciplinato dalla L. 958/1986 che prevede che tale servizio le venga
riconosciuto ai fini previdenziali. Affinché ciò sia possibile, tuttavia, è
necessario che la sua Amministrazione di appartenenza specifichi qual è
l'entità del beneficio a lei spettante, nonché la legge relativa al beneficio stesso.
Cosa che, con l'inoltro del mod. 350/p in data 02/12/2021, non è stata fatta.
Per quanto invece concerne il periodo di studi, si comunica che esso è sì
riscattabile, ma solo su richiesta dell'interessato, e che la domanda da lei
presentata in data 26/10/1991 è relativa al solo riscatto ai soli fini
pensionistici, e non anche previdenziali. Gli iter da seguire nei casi di
riscatto di servizi ai fini della quiescenza e della previdenza (compresa la
presentazione dell'istanza), infatti, sono assolutamente distinti e
indipendenti tra loro.
Qualora lei dovesse fornire a codesto istituto una prova della presentazione
dell'istanza di riscatto ai fini previdenziali, l'istituto si adopererebbe, una
volta espletati i controlli necessari, a riconoscerle il menzionato riscatto in
sede di buonuscita.
Cordiali saluti
<omissis>
DIREZIONE PROVINCIALE PALERMO
PENSIONI FONDI ALTERNATIVI ALL’AGO , Polo Liquidazione assegni straordinari dei
fondi di solidarietà
Mittente:
Dr. Marco Bonafede
Via Pitrè snc
90015 Cefalù
Alla
cortese attenzione della <omissis>
<omissis> dell'Azienda
Sanitaria Provinciale di Palermo
direzionegenerale@pec.asppalermo.org
e
pc all’avv.
<omissis>
<omissis> Contenzioso del Lavoro
contenziosolavoro.pec@asppa.it
Oggetto: mancato riconoscimento TFR servizio militare del DR. Marco Bonafede nato a Cefalù il 23/01/59 ed ivi residente in via Pitrè snc.
Le scrivo inviando una copia per conoscenza all'Ufficio Legale dell’ASP6 affinché codesto Ufficio la renda edotta sulle conseguenze legali di una sua mancata risposta.
Sono in pensione dal 1 febbraio 2022 e ho scoperto successivamente (PEC
dell’INPS a firma
<omissis>
, allegato B ) che gli uffici dell'ASP6 non avevano comunicato all'INPS il mio diritto al TFR relativo al servizio militare.
Scrive l’INPS:
“Affinché
ciò sia possibile, tuttavia, è necessario che la sua Amministrazione di
appartenenza specifichi qual è l'entità del beneficio a lei spettante, nonché
la legge relativa al beneficio stesso. Cosa che, con l'inoltro del
mod. 350/p
in data 02/12/2021, non è stata fatta.”
Il vostro dipendente <omissis> nel negare il mio diritto scrive “trattamento pensionistico ovvero di quiescenza” ( Allegato A) ignorando che per trattamento di quiescenza si intende “trattamento pensionistico e trattamento di fine rapporto” come si può vedere in ogni vocabolario giuridico e nell’Enciclopedia Treccani di cui riporto la definizione:
Trattamento di q.
(e andare, essere in q.), nel linguaggio amministr., attribuito
al dipendente di ruolo collocato a riposo, e consistente nella pensione e nel
trattamento di fine rapporto (comunem. chiamato liquidazione)
commisurati all’anzianità.
Rilevo che quando ero ancora dipendente dell'ASP6 avevo protestato per l'inefficienza e incompetenza dell’impiegato in questione e avevo chiesto provvedimenti disciplinari a suo carico che il dirigente pro tempore non aveva ritenuto di prendere. ( Allegato B)
Lo stesso impiegato sembra adesso non essere al corrente delle norme che regolano il TFR per gli anni di servizio militare, causandomi un danno economico di svariate migliaia di euro.
Ricordo che tale riscatto, chiamato computo del
servizio militare ai fini del TFS, può essere richiesto in modo gratuito
soltanto in due ipotesi:
1) nel caso che
il servizio militare fosse in corso o successivo al 30 gennaio 1987 (e che
quindi, il congedo sia avvenuto dopo tale data)
2) nel caso che il servizio di leva sia stato prestato prima del 30 gennaio
1987 ma in costanza di servizio o nomina.
Ho svolto il servizio
di leva dal 23/04/86 al 08/04/87 e
quindi rientro pienamente nel caso 1 ( allegato B)
https://www.money.it/riscatto-servizio-militare-quando-come-perche-conviene
Sempre nell’allegato B è presente il riconoscimento del servizio militare ai fini della quiescenza da parte dell’Inpdap in data 03/03/03 comunicato anche all’ASL6.
Se non saranno presi provvedimenti la responsabilità civile del danno nei miei confronti ricade in primo luogo sull'ASP6, che potrà rivalersi sull'impiegato in questione e sui dirigenti che hanno avallato nel tempo il suo operato.
Rilevo infine la sciatteria amministrativa di un dirigente che firma, unitamente all'impiegato in questione, la lettera che ho ricevuto con uno scarabocchio e un timbro anonimo.
Diffido dunque l'Ente che lei rappresenta legalmente a provvedere a comunicare all'INPS, entro il termine di un mese, il mio diritto al TFR per il servizio militare.
Cefalù 24/10/22 distinti saluti
Dr. Marco Bonafede
Allegati
A: Lettera a firma <omissic> e sconosciuto del 20 luglio 2022
B: raccolta di documenti inerenti TFR Bonafede
Dr. Marco Bonafede
Via Pitrè snc
90015 Cefalù
Al direttoredel Distretto 33 Asp6 <omissis>
E p.c.
Al sig. <omissis> -
DIREZIONE PROVINCIALE PALERMO
PENSIONI FONDI ALTERNATIVI ALL’AGO , Polo Liquidazione assegni straordinari dei
fondi di solidarietà
direzione.provinciale.palermo@postacert.inps.gov.it
oggetto: negazione del diritto al TFR
per il servizio militare di leva svolto dal dr. Marco Bonafede dal 23/04/1986
al 08/04/1987
In
merito alla sua risposta del 11/05/23 ( Allegato
A) ritengo opportuno precisare quanto segue.
Il
signor<omissis> nel negare il mio diritto al TFR, nella
lettera da lei controfirmata, pur senza timbro, in data 20/07/2022 scrive “trattamento pensionistico ovvero di
quiescenza” ( Allegato B) ignorando che per trattamento di quiescenza si
intende “trattamento pensionistico
e trattamento di fine rapporto”
Allego
una lista di definizioni di quiescenza tratte da i più noti vocabolari (
Allegato C).
Ritengo
grottesco che un Ente, tramite un suo impiegato e con il beneplacito dei
dirigenti, possa adottare una interpretazione errata di una parola della lingua
italiana, in contraddizione coi vocabolari.
Sono soddisfatto del fatto che lei
riconosca che il servizio militare non è solo figurativo.
La sua lettera è stata molto utile,
infatti mi ha fatto ricordare che nel mese di ottobre il patronato che mi
assisteva ha riscontrato che non c’era il riscatto del militare presentato all’INPS,
che evidentemente non aveva registrato il riconoscimento del mio diritto al
computo del servizio militare ai fini della quiescenza da parte dell’INPDAP,
avvenuto 18 anni prima. Per risolvere il problema causato dall’inefficienza
dell’INPS, che è in continuità amministrativa con l’INPDAP, il patronato ha
dunque inoltrato un’altra domanda di riconoscimento all’INPS. Ero assolutamente
convinto, e resto convinto, che non si possa perdere un diritto acquisito e che
il riconoscimento del TFR debba essere automatico.
Nel mio fascicolo oltre ai due
provvedimenti già citati da lei nell’allegato A ci deve essere anche un altro
provvedimento ( allegato D), indicato dalla posizione 5275758.
L’INPDAP in data
03/03/2003 informava me e l’ASP6 con raccomandata AR del riconoscimento del
riscatto ai fini della quiescenza sia per il Servizio di Leva che per
l’Università (Allegati D e E)
Se L’ASP6 ha smarrito l’altra lettera INPDAP è esclusiva
responsabilità dei sui dipendenti, comunque copia ne era da me stata fornita
per tempo al sig <omissis>. .
Il
sig. <omissis>
non era un professionista a contratto ma un
dipendente dell’ASP 6 in servizio presso il Distretto 33, quindi qualunque sua
mancanza ricade sul’Ente che non ha vigilato sulle sue prestazioni lavorative.
Nella fattispecie delle responsabilità potrebbero essere ascritte al <omissis>, all’epoca Direttore
f.f. del Distretto 33, che sollecitato a
prendere provvedimenti disciplinari nei confronti del <omissis>, anche in forma
scritta, si è rifiutato di farlo. Inoltre allo stesso impiegato è stata
affidato la compilazione e l’inoltro del modello 350/p con il danno che ne è
seguito nei miei confronti. La prego di verificare se il comportamento del <omissis> è stato adeguato alla tutela dei miei
diritti.
La
ASP6, sulla base dei documenti da me forniti (Allegati D e E), ha il dovere di attivarsi presso
l’INPS segnalando il suo errore, modificando il modello 350/P e adoperandosi
presso l’INPS per i necessari passaggi amministrativi che questa modifiche
comportano. L’INPS ha già espresso la sua disponibilità in tal senso per quel
che riguarda il servizio militare (allegato F).
In considerazione della nostra
pluridecennale conoscenza personale le chiedo di rivedere in tempi brevi la sua
posizione e darmene riscontro in forma scritta, evitandomi di intraprendere costose
azioni legali.
Vorrei anche mettermi alle spalle il
sospetto che questa vicenda sia lo strascico di comportamenti persecutori nei
miei confronti, da me sperimentati come dipendente della ASP6, e a cui avevo
deciso di non reagire con una denuncia per mobbing. Tali comportamenti sono
stati anche la conseguenza di alcune mie segnalazione scritte ai vertici
aziendali e all’Autorità Giudiziaria.
L’INPS, se ritiene
che l’importo di riscatto da me pagato per i 6 anni del corso del corso di Laurea sia
congruo solo per la pensione e non per
il TFR, mi informi di quanto avrei dovuto pagare di riscatto TFR se, informato da una corretta
comunicazione, lo avessi presentato nel 2003, avviando così una soluzione equa
della questione.
Come militare in
congedo ho informato della questione il Segretariato Generale della Difesa, trasmettendo
adeguata documentazione e chiedendo che si adoperi per il rispetto dei miei
diritti, nelle forme che riterrà opportune.
Cefalù
22/06/2023 Cordiali
saluti
Dr. Marco Bonafede
Definizione di Quiescenza
1
-Dizionario Google
Definizioni da Oxford Languages
Nel linguaggio amministrativo: trattamento di quiescenza, il trattamento attribuito di diritto al dipendente di ruolo collocato a riposo, comprendente la liquidazione e la pensione.
2
- Dizionario Treccani
quiescènza s. f.
Trattamento di q. (e andare, essere in q.), nel linguaggio amministr., attribuito al dipendente di ruolo collocato a riposo, e consistente nella pensione e nel trattamento di fine rapporto (comunem. chiamato liquidazione) commisurati all’anzianità.
3
- Dizionario Repubblica.it
Trattamento di quiescenza, trattamento finanziario che spetta all'impiegato che va in pensione
4
- Dizionario del Corriere della Sera
2 burocr. Condizione dei dipendenti di ruolo collocati a riposo SIN pensione: essere, mettere in q. || trattamento di q., il pagamento della liquidazione e della pensione
5
- Dizionari Simone Online
Trattamento di (—) (d. lav.)
Complesso delle erogazioni che spettano al pubblico dipendente all'atto della cessazione del servizio. Il contenuto ordinario è costituito dal diritto alla pensione e da quello all'indennità di buonuscita.
6
- Wikizionario
stato di cessazione di un lavoro dipendente, compensato con la pensione d'anzianità e col trattamento di fine rapporto.
7
- Grande Dizionario Italiano di GABRIELLI ALDO
Dizionario
della Lingua Italiana
Trattamento di quiescenza, trattamento finanziario che spetta all'impiegato che va in pensione
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