Seconda guerra di Crimea o terza guerra mondiale?

 

La guerra in Ucraina mi ha spinto a leggere l'autobiografia di Lev Trotsky, il politico ucraino più famoso. Il libro fu scritto negli anni 30  dopo che Stalin lo aveva estromesso dal potere ed esiliato. Alcuni anni dopo un sicario di Stalin lo avrebbe assassinato a Città del Messico.  
Mi ha colpito che Trotsky parlasse nel suo libro delle classi dirigenti ucraine sempre pronte a vendersi allo straniero e dei contrasti, quando era a capo dell'Armata Rossa durante la guerra civile, persino tra i comunisti di Kiev e quelli del Donbass. Certe ostilità vanno avanti da oltre un secolo. In Ucraina la guerra civile fu particolarmente crudele,  con la presenza di un forte movimento contadino antibolscevico e antisemita.

Manifesto antibolscevico e antiebraico.

Le guerre del secolo scorso sono state caratterizzate da una violenza estrema nei confronti dei civili, che ricorda, per la sua brutalità e non convenzionalità, la guerra del Peloponneso raccontata da Hanson nel suo libro. Il ricorso ai mercenari e a truppe irregolari, gli assedi, le stragi, la propaganda mistificatoria sono quelle che ancora vediamo nella guerra in Ucraina. 

Yevgeny Prigozhin,

I russi, gli aggressori, hanno commesso atrocità a Bucha e in altre località, del resto 70 anni fa furono capaci del massacro di Katyn, dove assassinarono migliaia di ufficiali polacchi. 
Ma temo che nel conflitto in atto anche gli ucraini abbiano sparato spesso ai prigionieri.



Dopo la seccessione del 2014, in cui la Crimea e una parte del Donbass si sono staccati della Ucraina,  si sarebbe dovuto arrivare a una soluzione pacifica. Ma c'è stato un atteggiamento internazionale che ha portato ad inasprire il conflitto, con sanzioni verso la Russia forse esagerate. Nell'Ucraina ha soffiato il vento nazionalista e altrettanto in Russia. 
Gli ucraini hanno proibito l'uso della lingua russa su tutto il loro territorio nazionale. Provate ad immaginare cosa accadrebbe se in Italia si proibisse l'uso della lingua tedesca in provincia di Bolzano: nascerebbe subito un forte movimento scissionista che vorrebbe l'annessione all'Austria.
La parità linguistica è un potente mezzo di pacificazione, se viene messa da parte è perchè qualcuno soffia sul fuoco del conflitto. 
Il popolo non esiste solo quando conviene e chi, come la destra italiana, ha sbandierato a sproposito la sostituzione etnica, non può ignorare che nella Crimea e nel Donbass l'etnia prevalente (intendendola come linguistica e culturale) è russa. 

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La guerra in Ucraina del 2022 era talmente prevedibile che mi è capitato di giocarla sul computer parecchi anni prima. Un videogioco di combattimento aereo del 1997, Fighters Anthology della Jane's Combat Simulations, vede gli americani impegnati a difendere i propri alleati ucraini contro i russi. 


Ho giocato anche a Combat Mission Black Sea, una simulaziona bellica in cui forze Nato e Ucraine combattono contro i Russi. Il gioco è stato sviluppato tra il 2009 e il 2013,  ancora prima dell'invasione russa del 2014 e della seccessione  della Crimea e di parte del Donbass. 


Dopo l'invasione russa del 2022, che non è stata la guerra lampo che Putin voleva, c'è stato da parte degli ucraini, sostenuti da americani ed europei, la scelta di perseguire una soluzione militare al conflitto, puntando alla sconfitta della Russia e alla riannessione di Donbass e Crimea.  
Dal punto di vista della comunicazione sembra di assistere ad un reality: il presidente ucraino Zalensky con le sue magliette si spara le pose da capo guerrigliero e lo show va avanti con dichiarazioni di fuoco e applauditissimi discorsi in teleconferenza nei vari parlamenti. 


Non credo che ci sarà la possibilità di trattative finchè  Zalensky non indosserà giacca e cravatta. 
Quanto alla Crimea, è meglio ricordare che nel 1854 l'europa intera si schierò con l'impero ottomano contro la Russia. Partecipò pure un corpo di spedizione Italiano, comandato dal generale La Marmora.


La Marmora                         Carica dei lancieri inglesi

"I racconti di Sebastipoli" di Tolstoj, uno dei capolavori della letteratura russa, è ambientato durante l'assedio di Sebastopoli ed è una descrizione della guerra cruda e sincera.  Basta guardare su Amazon Prime per trovare dei film russi patriottardi, molto simili a quelli americani, che rievocano la seconda guerra mondiale. Uno di questi è "Resistance - La battaglia di Sebastopoli". 
Dal punto di vista  dell'immagine è impensabile che  i russi possano accettare che la Crimea torni nelle mani di Kiev. 
 

Storicamente l'Ucraina è stata il granaio della Russia e il suo ventre molle: si tratta di un teritorio ricco dal punto di vista agricolo e dal clima relativamente mite, che può sfamare un esercito invasore. Quasi tutte le invasioni della Russia sono passate per l'Ucraina e voglio ricordare due grandi battaglie: quella del fiume Kalka e Poltava. Nella battaglia del fiume Kalka del 1223 i mongoli sconfissero i russi, a Poltava nel  1709 i russi sconfissero gli svedesi. I tedeschi, quando arrivarono alla pace separata con i Bolscevichi, prima di crollare e perdere la prima guerra mondiale, vollero una Ucraina separata dalla Russia.

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Per gli americani quella Ucraina sembra essere la guerra perfetta: devono metterci solo le armi. 
Gli ucraini ci mettono il dolore e il sangue e noi europei i soldi della crisi economica e il sudore, non accendendo i condizionatori, come ha invitato a fare Draghi quasi un anno fa. La libertà si suda.



Un'altra volta che gli americani hanno dato una guerra in appalto uno degli impresari era un certo Osama Bin Laden e sappiamo tutti come finì. 


La guerra è il cancro dell'umanità, ma per combatterlo bisogna fare una diagnosi corretta, capire le  caratteristiche della malattia. Senza analizzare tutte le cause che hanno concorso alla guerra si fa solo retorica. 
Devo dire che qualcosa mi ha frenato sino ad ora dal dire la mia opinione: la certezza di essere indicato come "putiniano". Permettetemi una pacata ma ferma autodifesa: putiniano un cazzo!
Ho citato due volte Putin, come personaggio negativo, nei mie romanzi  l'On. del 2013 e Operazione Fenice del  2017.

 

La guerra in Ucraina è una guerra  combattuta dai russi aggressori e dagli ucraini, ma è anche una guerra per procura degli americani. I democratici americani è sono in realtà dei nazional-democratici e spesso presidenti repubblicani (Nixon) hanno disimpeganto gli USA da conflitti, come quello in Vietnam,  in cui si erano imbarcati con  leggerezza presidenti democratici. 
I democratici americani, e quelli nostrani che li seguono, si sono fatti spesso alfieri di guerre che hanno fatto perdere loro enormi consensi elettorali, facendo passare i conservatori per pacifisti. 
Oggi per certi aspetti i leader dei partiti della sinistra moderata si stanno comportando come i socialdemocratici tedeschi nella prima guerra mondiale, che appoggiarono la guerra con entusiasmo volendo dimostrare di essere più patriottici del Kaiser. Del resto lo stesso fecero i socialisti francesi e i laburisti inglesi. 


L'ex segretario del PD Letta ha perso le elezioni anche per essersi allineato troppo alle posizioni americane sull'Ucraina. Un suo manifesto sembra fatto apposta per perdere voti: Letta è una brava persona, ma non è Churchill, non poteva promettere lacrime e sangue mentre gli altri promettevano caramelle. E infatti adesso ci ritroviamo la Meloni a capo del governo.


Non penso che l'America sia il diavolo corruttore che ha infettato il mondo. Forse è vero esattamente il contrario. Alla fine della seconda guerra mondiale tutti i regimi retti da oligarchie erano terrorizzati dall'idea dell'avanzata del comunismo, non per la paura leggittima della perdita della libertà, ma per il terrore di essere travolti da rivoluzioni nel loro paese e di perdere il potere, i privilegi e la ricchezza. Sceicchi, banchieri, industriali e militari hanno fatto a gara nel comprare la protezione degli USA con trattati commerciali favorevoli. Se gli USA sono stati i gendarmi del mondo è perchè qualcuno gli ha pagato lo stipendio.
 
      Biden e  Mohammed Bin Salman        Jamal Khashoggi

L'America indica Putin come il figlio di Stalin e di Hitler, ma non ha la coscienza a posto, per averla dovrebbe ospitare nelle sue galere George Bush, il presidente che aggredì in maniera ingiustificata l'Iraq provocando migliaia di vittime civili durante una lunga occupazione. Ma a noi occidentali le vittime di guerra troppo abbronzate non fanno granchè impressione. Così Bush è agli occhi dell'opinione pubblica mondiale un vecchietto simpatico e un po' svanito, anche se sul piano dei crimini di aggressione internazionale non ha colpe minori di quelle di Putin. In politica estera il più pulito ha la rogna.

 

Come al solito la prima vittima della guerra e la verità, non solo in Russia. Il presidente americano Biden, sebbene i servizi di intelligenze americani lo avessero informato della matrice ucraina dell'attentato al gasdotto Nord Stream nel mar Baltico, ha sostenuto la tesi demenziale che i russi avessero fatto un attentato a una propria struttura.
Ho trovato grottesca in maniera imbarazzante la partecipazione della moglie di Biden e di un'altra sua parente all'incoronazione del re di Inghilterra con due abiti sgargianti, uno blu e uno giallo. 
La retorica di guerra ricorda ormai le dame e damine che nella prima guerra mondiale salutavano le tradotte dei militari che andavano al fronte. La Von der Leyen è la regina del cattivo gusto, interpreta la guerra come una carnevalata.


L'Europa sembra solo gelosa delle sue frontiere e avida delle risorse altrui. 
Se si vuole veramente capire cosa sta succedendo bisogna semplicemente guardare un mappa del mondo: salta subito agli occhi che il paese più grande è la Russia e quindi ha la più grande riserva di materie prime. Gli Usa e l'Europa vogliono una Russia debole per potere ottenere contratti vantaggiosi per lo sfruttamento delle sue risorse. 




Come i russi sono intossicati dalla propaganda, altrettanto lo siamo noi italiani. Vengono quasi ignorate notizie relative ai pessimi pezzi d'artiglieria rifilati agli ucraini, su cui lucrano le ditte di manutenzione, non si parla di aerei carichi di rifornimenti Nato spediti dall'Ucraina in Iran.  Il premier israeliano Netanyahu si è lamentato del fatto che materiale bellico consegnato agli ucraini sia stato venduto successivamente a gruppi armati libanesi, ma questo non fa notizia. 
Dovunque c'è la guerra c'è chi fa affari, quasi sempre avvolto nella sacra bandiera della patria.
Il punto più basso della propaganda pro Ucraina si è raggiunto quando è stata pubblicata dai giornali una conversazione del boss mafioso Messina Denaro, in cui affermava  che se la Russia non avesse avuto armi nucleari gli Stati Uniti la avrebbero già bombardata. 
Questa  affermazione, diffusa per mostrare che un criminale era dalla parte della Russia, in realtà si deve essere rivelata un boomerang, tanto è vero che è presto sparita. Evidentemente è sembrato umiliante che solo un criminale fosse capace di dire una cosa ovvia e lampante per tutti.


C'è anche un'altra persona che ha detto le cose come stanno, troppo vecchio per rilasciare dichiarazioni calcolando l'effetto sulla propria carriera e consapevole di essere già entrato nella Storia, senza doversi sottoporre a verifiche elettorali.

 

Per quanto abbia un'aria paciosa e una somiglianza con Alberto Sordi che lo rende particolarmente simpatico a noi italiani, Kissinger è uno col pelo sullo stomaco. Per difendere gli interessi americani non esitò ad appoggiare il sanguinoso golpe contro Allende in Cile e mantenne ottimi rapporti con un buon numero di dittatori. Eppure Kissinger, ha recentemente ribadito due cose:
- Che gli USA, al momento della dissoluzione dell'URSS, si erano impegnati con un patto non scritto a non  espandere la NATO a est, nei paesi confinanti con la Russia.
- Che la soluzione migliore alla guerra in corso è un accordo che preveda il definitivo distacco dalla Crimea dall'Ucraina e una divisione consensuale del Donbass.
Kissinger comprende che il gioco che stanno facendo gli USA e i loro alleati è pericoloso e irrealistico, e che sarebbe più conveniente per tutti la strada della trattativa.  

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Putin ha utilizzato come scusa per l'invasione la presenza di formazioni armate naziste in Ucraina. Si riferiva per esempio al reggimento Azov, la cui insegna è chiaramente una rielaborazione grafica della croce uncinata e del simbolo delle SS, camuffati da runa. 


C'è un legame con il passato storico dell'Ucraina che alimenta le tensioni tra ucraini e russi e che non possiamo ignorare, anche se la nostra propaganda tende a sorvolare sull'argomento.


I nazionalisti ucraini di Stephan Bandera appoggiarono i nazisti durante l'invasiona dell'URSS nel 1941 partecipando con entusiasmo allo sterminio degli ebrei. Le foto dei pogrom di Leopoli e di Kiev sono puro orrore. Dimentichiamo spesso che la seconda guerra mondiale non fu solo uno scontro tra nazioni, ma una guerra civile tra il fascismo razzista e il resto del mondo. Il nazismo e il fascismo non erano solo quattro gerarchi e i loro scagnozzi, ma avevano un consenso di massa. Decine di migliaia di ucraini combatterono nella battaglia di Stalingrado dalla parte dei nazisti. 

 S. Bandera  - La bandiera dei nazionalisti ucraini

In tutta Europa risorgono movimenti di estrema destra e spesso vanno al potere. Pur mantenendo un legame con le frange estreme chiaramente intrise di cultura nazista, la destra ha saputo adattarsi.  
La Meloni in Italia, la Le Pen in Francia, Riikka Purra in Finlandia,  Alice Weidel in Germania, Zalensky in Ucraina rappresentano il volto ingentilito del fascismo, quattro donne e un ebreo per farne dimenticare gli aspetti più truci. Non so se i loro partiti si possano definire neofascisti, ma sono discendenti dei partiti fascisti. Comunque l'operazione di cosmesi ha avuto effetto e assistiamo a un revival del nazionalismo e a un declino del pacifismo. 

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Io non temo o tanti guerrafondai da tastiera che da un anno pompano il delirio bellicista, temo la stupidità dei governanti. 
La Meloni ha in comune con Mussolini essenzialmente il fatto di essere una parolaia. Mussolini era capace di formidabili trovate per quel che riguarda gli slogan: "L'imperatico è uno solo, categorico e impegnativo per tutti: vincere!" oppure  "Spezzeremo le reni alla Grecia!"  
Ma gli slogan nascondevano solo impreparazione, pressappochismo e opportunismo. 
Mussolini mandò 200.000 italiani in Russia per potere mettere le mani sulle sue risorse minerarie, non vorrei che la Meloni si imbarcarse in qualche avventuretta militare nell'illusione di un facile guadagno. E' in una fase in cui fa la Zelig della politica, capace persino di vestirsi di bianco quando deve incontrare il papa, con una ineleganza che tanto piace agli italiani.  A parte il solito "Spezzeremo le reni all'Europa!" con la scusa dei migranti che sbarcano sulle nostre coste, la Meloni è stata solo capace di compiacere tutti i suoi interlocutori.

Il colore degli abiti della Meloni si intona all'interlocutore

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg  spinge per il graduale coinvolgimento diretto della Nato nel conflitto: sembra uscito dalle Sturmtruppen di Bonvi.


Non ho la minima fiducia nei leaders mondiali che giocano col fuoco, rischiando una terza guerra mondiale. Gli unici dotati di buon senso sono papa Francesco, Lula e i cinesi, che spingono per una soluzione negoziata del conflitto.


Non riesco a fare a meno di una fantasticheria. Un responsabile della CIA a Kiev che sorseggia un whisky e sorride compiaciuto dicendo: "Abbiamo piantato una bella spina nella zampa dell'orso russo!"


Tutti questi morti, tutte questi feriti, tutta questa paura e tutta questa devastazione non sono solo sulla coscienza di Putin. Questa guerra è imperialista, direttamente da parte dei russi, per procura da parte degli americani e dei loro alleati. In questo gioco l'Ucraina è solo una pedina.



A parte scrivere questo post che quasi nessuno leggerà, potevo fare e ho fatto solo una cosa: comprare dello Iodio in compresse per l'eventualità di una contaminazione radioattiva. Ne ho preso una piccola quantità, quanto può bastare per una breve periodo per mia figlia, ben sapendo che non ci sono scappataie personali da un disastro nucleare, che spero non accada mai.  

Cefalù, Agosto 2023
Marco Bonafede

proprietà letteraria riservata
(Le immagini hanno solo valore esplicativo)








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