I Democratici non giocano a Civilization


Lo storico Alessandro Barbero ha detto: "Forse c'è una sola regola nella Storia: non invadere la Russia." 
Ne aggiungerei altre due:

- Un Windsor non deve mai sposare un'americana.

- Se i Democratici vogliono perdere le elezioni devono impegnarsi, direttamente o indirettamenete,  in conflitti armati.

Con l'appoggio pressochè incondizionato all'Ucraina, che ha previsto come unico sbocco possibile al conflitto la sconfitta della Russia, i Democratici americani sono riusciti nell'impresa di apparire dei guerrafondai, far passare Trump come difensore della pace e perdere le elezioni. La sconfitta elettorale è stata causata anche al clima di tensione internazionale e alle risorse economiche dirottate sulla guerra sotto forma di aiuti all'Ucraina, che avrebbero potuto essere usate per contarstare il carovita. Inoltre ha pesato l'incapacità di imporsi a Israele e porre fine alla sua sfrenata vendetta contro la popolazione palestinese. Con la evidente complicità di Netanyahu, Trump avrà buon gioco nel presentarsi come un pacificatore.

Al contraio, la difesa dei diritti delle donne è apparsa in contrasto con l'abbandono dell'Afghanistan che ha fatto sprofondare le donne di quel paese in un nuovo medioevo. Non è servito a nulla candidare una donna se poi l'esperienza dimostrava che i diritti di genere erano sacrificabili all'interesse nazionale.

Non è la prima volta che i Democratici americani fanno di questoi errori: si impegnarono a fondo in Vietnam e persero le elezioni e fu poi il repubblicano Nixon a porre fine alla guerra; Carter contrastò duramente Komeini e dopo l'occupazone dell'ambasciata a Theran perse le elezioni; Clinton si lasciò coinvolgere nella guerra in Kossovo e il suo vicepresidente Al Gore, candidatosi alla presidenza, perse le elezioni. Anche Massimo D'Alema, allora Presidente del Consiglio italiano, che aveva appoggiato la guerra in Kossovo e i bombardamenti americani sulla Serbia, perse le lezioni regionali e si dimise.

Alcune di quelle guerre avevano anche ragioni condivisibili ma ciò non toglie che i Democratici non ricavino alcun vantaggio politico dalle guerre, che invece producono vantaggi per i Repubblicani. C'è un bellissimo gioco per personal computer uscito nel  1991, e che io continuo a giocare nella prima versione, che spiega il perchè.


Si chiama Civilization, l'autore è Sid Mayer, e consiste nel simulare lo sviluppo di una civiltà dalla presitoria al futuro. Si amministrano le tasse, la scienza, le città, i collegamenti, l'economia, l'esplorazione e la guerra.Tramite rivoluzioni si può cambiare la forma di governo. Ce ne sono cinque: Dispotismo, Monarchia, Repubblica, Comunismo e Democrazia. Non tutte sono subito accessibili, bisogna che ci sia ustato il necessario sviluppo culturale e scientifico. 

La Democrazia è la forma di governo che assicura il massimo benessere economico e il più veloce sviluppo culturale e scientifico, ma è quella dove la scelta di andare in guerra provoca più scontento tra la popolazione e provoca disordini, l'opposizone del Senato e la caduta del Governo.


Al contrario i regimi autoritari, anche se hanno minori prestazioni in campo economico, possono andare in guerra senza rischi.
Forse i  Democratici dovrebbero imparare a giocare a Civilization.


Novembre 2024                                                                                                   Marco Bonafede

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