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Avviso ai lettori:
nei dialoghi è tutto scritto come si pronuncia.

Capitolo 1

Roma, Palazzo Chigi, ore 08.34 del 12 Settembre 2011

Il telefono squilla, il commissario Marcello Cassano, del Nucleo Operativo Speciale della Presidenza del Consiglio,  interrompe la lettura del giornale on line sullo schermo del computer e risponde.
- Pronto.
- Il commissario Cassano?
- Si.
- È atteso nell'ufficio del sottosegretario.
- Arrivo subito.
Il commissario sente l'emozione del momento, i polsi molli. Fa di tutto per dominarsi, ci riesce, due profondi respiri lo riportano alla normalità. Esce dal suo ufficio, fa le scale due gradini alla volta, non per la fretta, ma perché trova questa andatura più congeniale alle sue gambe. Quando arriva nell'anticamera  del sottosegretario è perfettamente calmo e rilassato, pensa di essere stato chiamato a indagare su un omicidio che ha sconvolto l’Italia, per l’identità della vittima e per la scena del delitto.
Il commissario è consapevole che essere stato prescelto, scavalcando tantissimi colleghi più anziani, gli potrà creare delle antipatie, persino delle ostilità, ma è pronto a fare il suo dovere.
La segretaria del sottosegretario lo guarda, gli sorride; il commissario ricambia il sorriso, non si rende conto che la segretaria è arrossita:
- Co... co... commissario, la prego, si accomodi.
Si alza dalla sua scrivania, gli apre personalmente la porta dello studio del sottosegretario; il commissario entra, seguito dallo sguardo sognante della segretaria, che esita prima di chiudergli la porta alle spalle.
 

Il vicequestore Bruno Massaro è seduto in una delle due poltroncine di fronte alla scrivania del sottosegretario: favorevolmente impressionato. Al momento opportuno vedrà che avvertirà sulla sua carriera gli effetti della stima del Presidente. Ma andiamo ai drammatici problemi di oggi.
- La ragione di questa convocazione...
- Caro commissario, - lo interrompe il sottosegretario rivolgendosi direttamente a Cassano - è la seconda volta in pochi mesi che dobbiamo ricorrere ai suoi servigi per un'indagine della massima importanza. Forse non abbiamo neanche avuto modo di ringraziarla abbastanza per il brillante lavoro svolto nel corso della sua precedente missione... Il Presidente è rimasto  favorevolmente impressionato. Al momento opportuno vedrà che avvertirà sulla sua carriera gli effetti della stima del Presidente. Ma andiamo ai drammatici problemi di oggi.
Il sottosegretario fa cenno al vicequestore di proseguire.
- La ragione della tua convocazione – dice Massaro - è ovviamente collegata all'omicidio dell'onorevole Laura Trombetta. Lascia che ti riassuma quanto è emerso dalle primissime indagini. Alle 23.40 circa di ieri notte un'addetta alle pulizie di Montecitorio, svolgendo l'ultimo turno di servizio della serata, si è accorta che una delle porte del bagno delle donne era chiusa a chiave. Sulla porta era applicato un cartello con la scritta "Fuori servizio", ma la donna, per scrupolo, ha aperto la porta con un paspartù e ha trovato il cadavere dell'onorevole Laura Trombetta rivi ascolto.
- Credo che si debba evidenziare una contraddizione: il bagno è quello delle donne e questo farebbe pensare a un omicidio compiuto da un'altra donna, se non altro perché avrebbe auto più facilmente accesso a un bagno femminile. Ma la mosi sa molto di più, la scientifica proprio in questo momento sta effettuando le proprie indagini. Anche se, lo sai meglio di me, un bagno pubblico è proprio il posto peggiore dove svolgere una ricerca scientifica, per la sovrabbondanza di tracce biologiche che normalmente vi si trovano. L'indagine è ovviamente ancora agli inizi, sapremo di più nei prossimi giorni.
- Se posso fare un'osservazione...
- Certo Marcello, ti ascolto.
- Credo che si debba evidenziare una contraddizione: il bagno è quello delle donne e questo farebbe pensare a un omicidio compiuto da un'altra donna, se non altro perché avrebbe auto più facilmente accesso a un bagno femminile. Ma la modalità di esecuzione del delitto, un unico taglio alla gola, è invece tipicamente maschile. Potrebbe essere uno spunto investigativo interessante.
- Lo vede, lo vede onorevole, che prontezza, che perspicacia!
Il sottosegretario annuisce benevolo, il vicequestore continua:
- È uno spunto investigativo interessante,  molto interessante, anzi direi decisivo! Vede che mente, onorevole? Il commissario Cassano è il cavallo di razza della nostra scuderia, il mio pupillo, una grande promessa per il futuro!
Il commissario si sente a disagio, non è abituato a sentirsi lodare, pensa che ancora non ha fatto nulla per meritarlo. Vaga con lo sguardo per lo studio, cercando di evitare gli occhi dei suoi interlocutori.
- Caro Marcello, è un peccato che non potrai occuparti tu di questa indagine, è un vero peccato che non possiamo usufruire del tuo acume!
Il commissario si trattiene a stento dal sobbalzare, si sente avvampare,  respira profondamente per impedirsi di arrossire. Riesce a evitare di diventare paonazzo in volto, ma non può impedire l'arrossamento delle punte delle orecchie. Solo questo tradisce la sua delusione per non essere stato prescelto per l'indagine.
Il vicequestore continua:
- L'inchiesta sull'omicidio dell'onorevole Trombetta è stato assegnata al vicequestore Santangelo, e le indagini saranno condotte da un giudice giovane ma di grandi capacità, il dottor Francesco Cozzolino. Questo te lo dico in forma del tutto riservata, ancora ufficialmente il giudice istruttore non è stato nominato, ma sappi che la Presidenza si è mossa con discrezione ed efficacia per ottenere la nomina ritenuta più opportuna...
Il sottosegretario  annuisce, alza le sopracciglia, accenna un inchino quasi impercettibile. È come il prestigiatore pronto ad accettare l'applauso dovuto alla sua abilità. È lui quello che discretamente, signorilmente tutto aggiusta e tutto indirizza verso la migliore delle soluzioni.
- Tu dirai - riprende il vicequestore - perché sono stato chiamato, se non devo indagare sull'omicidio? Ecco, perché sai stato convocato?
Il commissario non risponde: è riuscito a metabolizzare la sua delusione, si è anche dato dello stupido e dell'ingenuo per aver pensato che sarebbe toccata a lui l'indagine, non vuole fare nuove ipotesi sul motivo della convocazione.
Il vicequestore rimane zitto, lascia galleggiare la sua domanda nell'aria, si crea una tensione, un imbarazzo quasi tangibile. Il vicequestore sta quasi per riprendere il filo del discorso, ma il sottosegretario lo previene.
- La abbiamo convocata perché lei deve recuperare un documento che era nella disponibilità dell'onorevole Trombetta. Si tratta di un documento che non deve assolutamente cadere nelle mani sbagliate. Viviamo giorni difficili, carichi di tensioni: non c'è bisogno di ulteriori elementi di crisi.

 Capitolo 2

- Per spiegarle di cosa si tratta, caro commissario, mi consenta di farle una piccola ma indispensabile premessa. Chi è Laura Trombetta? Perché una deputata alla prima legislatura è diventata così importante? Lei certamente saprà dell'imminente voto di fiducia a cui è legata la sorte del Governo. Questo voto, previsto per dopodomani alla Camera, dovrebbe secondo i nostri calcoli confermare la fiducia al governo per pochi voti, quattro o cinque al massimo. La sorte dell'esecutivo è appesa ad un filo. L'onorevole Trombetta era uno degli esponenti politici decisivi per la sopravvivenza del governo... -  il volto del sottosegretario è attraversato da una fugace espressione di cordoglio - anche se non abbiamo avuto la possibilità di rendergliene adeguatamente merito. Commissario, lei conosce la storia politica dell'onorevole Trombetta?
- Molto poco a dire il vero. So che si è avvicinata all'aera governativa solo da alcuni mesi...
- Esatto, l'onorevole Trombetta è stata eletta nelle file dell'opposizione di sinistra. Ma un anno fa, nel pieno della crisi politica che ha scosso la maggioranza, l'onorevole Trombetta ha aderito al gruppo  dei Servizievoli, quei deputati provenienti dall'opposizione che, per senso di responsabilità, hanno sostenuto il governo evitando  una drammatica crisi al buio in un momento di turbolenze internazionali e di crisi economica globale. L'onorevole Trombetta, come tutti quelli del gruppo dei Servizievoli, ha dovuto pagare un prezzo politico e personale pesante, è stata accusata di tradimento dai suoi ex compagni, ma ha reagito con grande vigore e combattività. Laura Trombetta ha dimostrato, nel rispondere alle accuse dei suoi ex compagni, la tempra di una vera combattente, uno spirito indomito, un coraggio da leonessa nel difendere le sue scelte. Ed è per questo che è presto salita nella considerazione del premier. Lei saprà inoltre dell'impegno che l'onorevole Trombetta ha profuso negli ultimi mesi nel Comitato contro i Puritani, il comitato guidato da  Mariano Sugna...
Il commissario annuisce. Mariano Sugna non ha bisogno di presentazioni: tutti conoscono la figura gigantesca del giornalista, obeso come un ippopotamo, editorialista televisivo, direttore di giornale, polemista di fiducia del Presidente del Consiglio. Magari non lo leggono, magari non lo ascoltano, ma tutti gli italiani lo conoscono.
- L'impegno di Laura Trombetta è proseguito anche nella creazione di un nuovo partito - riprende il sottosegretario - il Partito di Orientamento Moderato Per l'Autonomia che rappresenta un elemento di dinamismo nel panorama politico italiano. 
Il sottosegretario si ferma, esita,  tamburella con le dita sul tavolo. Il commissario nota subito quella traccia di nervosimo, ne resta turbato, non si sarebbe mai aspettato di vedere il sottosegretario tradire la minima emozione.

- Commissario,  lei ovviamente è tenuto alla massima discrezione su quello che sto per riferirle. Ne è pienamente consapevole?
- Certo.
Il vicequestore Massaro  annuisce, come a dire che garantisce lui per il commissario.
- Il motivo per cui l'abbiamo convocata a a che fare probabilmente con un'altro aspetto, meno conosciuto, dell'attività pubblica dell'onorevole Trombetta. L'onorevole è un membro della commissione esteri della Camera dei Deputati e questo le ha dato modo di stringere relazioni significative, specialmente da quando è approdata in area governativa, con numerosi esponenti politici esteri ed importanti partner commerciali. Alcuni mesi fa, nel corso di una missione a San Pietroburgo, la compianta onorevole Trombetta ha conosciuto l'imprenditore  russo Mikhail Brodskij. Più che  un imprenditore dovremmo definirlo un magnate dell'energia, amico personale della moglie del Presidente Putin e quindi una figura di assoluto rilievo nella Russia post comunista. Si è parlato, anche se forse non sarebbe giusto ricordarlo adesso che la povera Laura Trombetta non c'è più, anche di una laison amorosa col Brodskij. Che le notti di San Pietroburgo, la città più romantica d'Europa, abbiano visto un amore ancorchè fugace tra l'onorevole e il Brodskij,   è una cosa che non ci riguarda, ma che spiega quello che accadde dopo: Brodskij   chiese all'onorevole Trombetta di presentarle il nostro Presidente e ciò avvenne la settimana dopo, nel mese di maggio, qui a Roma. Bisogna precisare che Brodskij, tra le sue innumerevoli attività imprenditoriali, ne ha una che non ha grande rilevanza economica, ma che per motivi suoi, probabilmente per una forma di, come dire, originalità, gli sta particolarmente a cuore: Brodskij è il proprietario del Museo del Sesso di San Pietroburgo. Si tratta di un museo nella tradizione dei gabinetti delle meraviglie delle corti europee. Il Museo del Sesso di San Pietroburgo raccoglie numerose testimonianze etnografiche sulle abitudini sessuali di vari popoli, dalla preistoria ai nostri giorni. Ha un'importante sezione dedicata alla storia della prostituzione e alle devianze sessuali, una ricca pinacoteca che comprende anche opere di Picasso, ma il pezzo forte - il sottosegretario inarca le sopracciglia e assume un'aria leggermente schifata - è il pene del monaco Rasputin, conservato sotto spirito in una boccia di vetro.
Il sottosegretario osserva la reazione che le sue parole hanno provocato nel commissario, sembra rassicurato dalla sua impassibilità, quindi riprende:
- Il motivo di tanta curiosità per questo reperto sono le dimensioni esagerate dell'organo in  questione... e naturalmente il ruolo che Rasputin ha avuto nella storia Russa  e negli anni difficili che precedettero la rivoluzione del 1917. Ma le risparmio una inutile prova di erudizione...
Il sottosegretario adesso sembra imbarazzato, tossicchia prima di proseguire:
- Il fatto è che questo Brodskij, appena è riuscito ad ottenere di essere ricevuto dal Presidente, gli ha subito fatto una proposta, come dire... inusuale. Uhm, e il nostro Presidente, che è una persona a cui non manca certo l'originalità e la creatività, ha accettato questa proposta...uhm...
Il sottosegretario si allarga per una attimo coll'indice  a uncino il colletto della camicia, tossisce, poi ricongiunge i palmi delle mani nell'atteggiamento dei santi nei ritratti delle chiese, innalza gli occhi al cielo e prosegue:
- Il Presidente ha accettato di vendere, per venticinque milioni di Euro, il suo pene al signor Brodskij.
Questa volta è il commissario che quasi sobbalza della sedia, mentre il vicequestore Massaro annuisce gravemente.
- Intendiamoci - riprende il sottosegretario - si tratta solo dell'acquisto della nuda proprietà dell'organo in questione, il Presidente ne mantiene l'usufrutto! Alla sua dipartita, speriamo lontanissima nel tempo, l'organo verrà espiantato e collocato con l'adeguato risalto accanto a quello del monaco Rasputin. E probabilmente, ho provato a fare qualche conto, in poco tempo il signor Brodskij con la sola vendita dei biglietti rientrerà nel suo investimento, anzi trarrà un lauto guadagno. Si tratta di una normale vendita di bene soggetto ad usufrutto, come si fa con gli appartamenti, è solo l'oggetto del contratto che è anomalo. Ma non è questo il punto. Io ho naturalmente cercato di indagare sulle motivazioni che hanno spinto il nostro Presidente ad accettare la proposta del russo. Non certo  per soldi, che il Presidente ha deciso di devolvere in beneficenza. Credo che si sia fatto influenzare dal fatto che l'esposizione dell'organo nel museo avrebbe sancito definitivamente la sua apoteosi mitologica nell'immaginario popolare. Insomma, la proposta del russo gli è sembrata la conferma del suo status di mito sessuale. Inoltre ha senza dubbio pesato la amicizia personale con Putin, della cui moglie Brodskij   è un carissimo amico, e complessivamente i buoni rapporti di cooperazione, anzi direi di più,  di alleanza strategica tra il nostro paese e la Russia. Il Presidente - il sottosegretario non può evitare una fuggevole espressione perplessa - è convinto che l'esposizione dell'organo rafforzerà i legami del popolo russo con l'Italia. Ma ovviamente il Presidente ha avuto l'accortezza di richiedere, come clausola contrattuale, la segretezza dell'accordo, sino alla sua esecuzione, per ovvi motivi, dopo la sua morte. Il Presidente si rende conto delle critiche, dei sarcasmi, degli attacchi personali che rendere di pubblico dominio il contratto gli provocherebbe.
- Mi scusi, ma che rapporto ha tutto questo con la  morte dell'onorevole Trombetta? – chiede il commissario.
- Nessuno, crediamo. Ma l'onorevole Trombetta era la custode di una delle copie del contratto di vendita. Si era deciso di affidarle la copia di pertinenza del Presidente anche per evitare che l'accordo potesse improvvidamente venire alla luce nel corso di inchieste giudiziarie. Senza voler parlare di persecuzione da parte della magistratura, è pur vero che il Presidente è pesantemente attenzionato da giudici, non sempre equanimi nei suoi confronti. Per questo l'onorevole Trombetta si era assunta anche l'incarico di dare vita ad una fondazione per indirizzare a fini benefici i venticinque milioni di euro. Caro commissario, lei capisce che se questo documento, il contratto intendo,  venisse fuori adesso, a proposito o a sproposito sarebbe messo in rapporto con la tragica fine dell'onorevole. Lei può stare sicuro che la stampa che non ci è amica, l'opposizione, la stampa estera ostile, approfitterebbero del contratto per continuare ad attaccare il nostro Presidente. In un momento  difficile come questo, con la sorte del governo appesa ad un filo, è l'ultima cosa che serve al nostro paese. Commissario, lei deve recuperare il contratto e impedire che giunga in mani sbagliate.
- Provvederò.
- Bravo, provvedi! - dice il vicequestore - Le assicuro che il commissario risolverà tutto brillantemente.
- Non ne dubito. Il Presidente ha il massimo della fiducia e della stima nei suoi confronti.
Il commissario Cassano si alza, il vicequestore pure, prendono commiato.
- Porga i miei omaggio a suo padre. - dice il sottosegretario.



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