Joanne Rowling ha scritto due romanzi dopo la saga di Harry Potter: il Seggio vacante (2012) e Il richiamo del cuculo (2013).
Il seggio vacante (The Casual Vacancy)
E' un romanzo che non mi è piaciuto, con eccessivi e immotivati riferimenti alla morte. Mi è rimasta un'impressione strana: questa cosa l'ho già vista, mi ricorda qualcosa.
Ripensandoci ho capito che mi ricordava due film: si tratta di "Zardoz" e di "Riflessi in uno specchio scuro".
Dal primo sembra ripreso il tema dell'imbroglio, del morto che continua a parlare, dal secondo la descrizione di una cittadina inglese squallida e degradata.
Perché La Rowling dovrebbe essersi ispirata proprio a questi due film? In realtà una ragione ci sarebbe.
La Rowling aveva un problema: dopo l'immenso successo di Harry Potter aveva deciso di non essere solo l'autrice della saga ma voleva dimostrare di sapere scrivere anche altro.
Un problema analogo lo ha avuto l'attore scozzese Sean Connery: nel 1972, al culmine del successo come interprete nella saga cinematografica di James Bond, decise di smettere con quel ruolo.
Tra i primi film dopo quella decisione vi furono "Zardoz" e "Riflessi in uno specchio scuro", ambedue del 1973.
La Rowling, che vive ad Edimburgo, si è immedesimata in Connery?
E' un romanzo che mi è piaciuto moltissimo, meno cerebrale e più emotivo. Qui La Rowling sembra essere più rilassata nella scrittura, complice forse il fatto che ha usato uno pseudonimo (poi svelato, ma questa è un'altra storia).
Eppure anche qui la sensazione di già visto...
Una delle mie fiabe preferite da bambino: il soldatino di stagno di Andersen.
Il valoroso soldatino ha una gamba sola, e la ballerina precipita e muore, come la vittima del romanzo.
La Rowling ha trasfigurato i personaggi di una fiaba ed ha creato una nuova storia. Non è una critica, la Rowling ha la capacità di attingere alle storie che tutti conosciamo e trasformarle in qualcosa di nuovo. Questa è uno dei motivi della sua grandezza come scrittrice.
Nel 2010 la Rowling ha vinto il Premio Hans Christian Andersen.
Marco Bonafede
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